Valorizzare la Gravina di Matera con l’illuminotecnica - un progetto in collaborazione con il Politecnico di Bari
Insieme ad alcuni studenti del corso di Laurea triennale in Disegno Industriale del Politecnico di Bari e ai loro tutor – la prof.ssa Rossana Carullo (docente di Disegno Industrale), il prof. Sergio Bisciglia (docente di Sociologia Urbana) supportati dalla dott.ssa Chiara Amoruso che ha maturato un’esperienza in Lighting Design all’estero – abbiamo messo a punto delle giornate di incontri, finalizzate all’elaborazione del progetto di tesi di Laurea relativa ad un’ipotesi di costruzione o ri-costruzione del significato della Gravina di Matera mediante sistemi luminosi. Nello specifico, si tratta di un progetto che si sviluppa nel campo di ciò che oggi viene definito come Geo Design, ovvero di una metodologia di creazione di proposte progettuali volta ad integrare i contesti geografici con i sistemi di pensiero e le pratiche locali e con una forte propensione a preservarne i caratteri di sostenibilità.
Perché Matera?
La scelta di Matera e soprattutto della Gravina sulla quale si affaccia è stata dettata, come ci ha raccontato il prof. Bisciglia, da una iniziale considerazione di quest’ultima come di un elemento dai caratteri controversi e come ‘questione irrisolta’ per i materani: come elemento centrale del paesaggio e della rappresentazione di Matera ma anche come spazio ‘rimosso’ e non pienamente fruito, soprattutto nelle ore notturne. Una considerazione, questa, che se pur maturata in una lunga frequentazione e nello studio della città richiedeva un approfondimento ed una verifica mirati attraverso la raccolta delle opinioni degli stessi materani.
L’obiettivo del progetto
Con questo progetto, dunque, ci si pone l’obiettivo di trovare soluzioni che possano offrire una nuova e splendente percezione della Gravina, avvalendosi di giusti elementi di illuminotecnica. Lo studio dell’illuminazione della Gravina da parte degli studenti ci coinvolge anche emotivamente, poiché oggigiorno si è portati ad esagerare con la luce, mentre il vero obiettivo è trovare il giusto equilibrio.
Non solo: per rispettare il contesto e apportarne reale valore, sarà importante scegliere soluzioni ecosostenibili, prendendo in considerazione l’ambiente naturale, la vegetazione ed il rapporto conl’acqua.
E così, affinché tutti potessimo realmente capire l’impatto della luce sulla Gravina e cominciare ad elaborare una soluzione adeguata, abbiamo organizzato un’escursione nel tardo pomeriggio. Questo ci ha permesso di osservare e percepire il cambiamento del paesaggio dai momenti di piena luce, all’imbrunire, fino al buio serale.
Il percorso
Siamo partiti con una visione macroscopica dal Belvedere di Madonna delle Vergini, successivamente siamo scesi da porta Postergola, nel cuore dei Sassi, e attraversato il Torrente Gravina risalendo l’orrido fino alla Chiesa Rupestre di San Falcione.
Questo ci ha permesso di apprezzare il microcosmo della nostra Gravina, studiando nel dettaglio i fenomeni che la caratterizzano. Abbiamo poi intrapreso percorsi urbani nei Sassi in notturna, giungendo, infine, ad un punto di osservazione strategica dalla Torretta ai Sassi. In questi tragitti abbiamo avuto l’onore di essere seguiti dal Maestro ceramista Peppino Mitarotonda, alla scoperta della luce e dei colori di Matera.
I percorsi sono stati scelti per poter osservare ogni dettaglio che rende unica questa realtà rupestre, analizzando la geologia del territorio, la flora che impreziosisce i versanti, la fauna e i percorsi antropici che hanno disegnato, nel corso dei millenni, sentieri e traiettorie. Un approccio analitico ed emotivo che ha tenuto conto dei ritmi biologici, umani e circadiani che rendono unica questa dimensione offrendo agli studenti punti di vista privilegiati.
Tutto questo, per noi, è il miglior modo per fare ricerca e studio: visitare i luoghi, osservare, percepire e non limitarsi mai ad un foglio di progettazione.