Storia di una città - Matera nelle maioliche di Giuseppe Mitarotonda
Fervono, in Prefettura, i preparativi per l’inaugurazione di questa sera dell’esposizione delle maioliche del Maestro Giuseppe Mitarotonda.
Grandi pannelli nei quali vengono raccontati momenti salienti della storia della nostra città spaziando dai primi insediamenti nella Murgia Timone, alla costruzione della cattedrale cittadina, dal periodo aragonese alle storie preunitarie, e ancora le affascinanti leggende legate al miracolo di S. Eustachio o alle origini della Festa della Madonna della Bruna, protettrice della città.
Tappe di un viaggio nel tempo e nella storia che restituiscono la grandezza passata e presente di una città capace come poche di sostenere l’immane sfida con l’eternità.
Ogni artista, nella sua evoluzione costante, tende a catturare la luce e a rappresentarla attraverso il proprio estro visionario sperimentando tecniche e materiali sempre differenti.
Nelle maioliche del Maestro questa costante ricerca traspare in maniera limpida. Rappresentazione della realtà e mito si fondono nelle sue composizioni e danno vita a innumerevoli dettagli che tengono l’osservatore incollato alle sue creazioni, i colori sono dosati perfettamente per evocare suggestive emozioni che dipingono caleodoscopicamente la bianca calcarenite della nostra città sotto la luce naturale, sfumature e chiaroscuri animano i pannelli decorati facendoci rivivere le storie che raccontano.
Illuminare questi capolavori è un’ardua impresa ma, grazie ai preziosi consigli del maestro Mitarotonda, siamo riusciti ad assecondare le esigenze illuminotecniche richieste. Le maioliche brillano grazie ai minerali che compongono lo smalto pertanto la luce che illumina i pannelli deve essere morbida, radente e diffusa. Abbiamo messo a punto un braccetto che consente di posizionare la fonte luminosa in modo corretto calibrando, a seconda delle esigenze, la gradazione del fascio ottico e la temperatura colore della luce che, per la maggior parte dei casi, è 4000K; di fondamentale importanza per risaltare al meglio i colori sapientemente miscelati è l’indice di resa cromatica, molto alto, in grado di riportare fedelmente le cromie delle opere esposte.
La mostra, curata da Edoardo Delle Donne, è stata organizzata dal Circolo Culturale La Scaletta, in collaborazione con la Prefettura di Matera e con il Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata.
L’esposizione che si inaugura l’8 settembre rimarrà aperta ai visitatori fino al 10 ottobre, dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 13 e dalle17 elle 20, mentre la domenica gli orari previsti vanno dalle10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 (ingresso libero con esibizione di Green Pass).
Inoltre, durante il periodo espositivo, per quattro serate, professori dell’Università della Basilicata, del Dipartimento delle culture europee e del Mediterraneo, si confronteranno sul passato (e dunque il suo lascito per il futuro) della città di Matera e le sue più interessanti vicende, partendo proprio da alcuni dei temi proposti nelle opere di Giuseppe Mitarotonda. Il primo incontro è il 10 settembre, ore 18.30, con la Francesca Sogliani che relazionerà su “Le immagini di Matera tra archeologia e iconografia”; il 17 settembre sempre alle 18,30, sarà la volta di Marcello Schiattarella che parlerà del “concetto di Antropocene tra consapevolezza e criticità”, mentre il 24 settembre, alle ore 18, Antonio Conte illustrerà il tema “La ceramica e lo spazio dell’architettura”; infine il 30 settembre, ore 18, l’appuntamento è con Antonello Pagliuca e “La costruzione della Cattedrale di Matera”.
