Performance emozionale sull’interpretazione in scultura della Maddalena di Giovanni Casellato - Intervista allo scultore

Venerdì 25 giugno 2021 alle ore 21.00 sarà inaugurata presso la Chiesa del Purgatorio a Matera la performance emozionale sull’interpretazione in scultura della Maddalena di Giovanni Casellato attraverso i luoghi del suo viaggio originale da Gerusalemme a Saint-Maximin.

Nelle sue pubblicazioni Giovanni Casellato descrive così le sue sculture:

Si, ben arrivata, anni che ti cerco, che cerco di interpretare quel vuoto imposto.

Un buio scomodo, fatto di paure ed ombre, di verità diventate eresie, di favole diventate dogmi.

Privata dell’anima.

Maria rossa, vestita di rosso, una santa dai molti volti contrastanti.

Discepola, amante, madre, amica, sorella, consigliera, Mater, Mathera.

Simbolo di redenzione …testimone.

 

Questo approccio ci ha incuriositi e siamo andati a trovare l’artista nel suo studio; lo abbiamo intervistato per farci raccontare il processo creativo delle sculture esposte in questa performance.

 

Perché proprio la Maddalena come soggetto delle tue sculture?

Il mondo religioso, la filosofia, mi ha sempre affascinato e incuriosito.

Nel cattolicesimo, la figura della Maddalena mi ha sempre attratto per la sua ambivalenza molto forte tanto da spingermi a studiare e ad approfondire in ogni aspetto perché riassume in sé tutto il mondo femminile.

Nei vangeli apocrifi si parla del suo viaggio da Gerusalemme al sud della Francia, un sud straordinariamente simile alla città di Matera. fugge poi in Italia fino ad imbarcarsi e andare a Marsiglia, in Provenza a Saint-Maximin dove c’è una cattedrale gotica imponente nella quale sono conservate delle reliquie attribuite alla santa.

Questa ambiguità non ha viso perché è sempre stata usata, è un volume, quasi un oggetto usato per descrivere alcuni concetti soprattutto il perdono dei peccati.

Come è iniziato il processo creativo?

Per tre anni ho il cruccio di interpretarla e arriva il 2018 quando mi chiedono di partecipare a Matera 2019 e mi stimola a realizzarla. Inizio a lavorare la materia, il ferro, l’acciaio, l’ottone, il rame e non riesco a dargli forma.

Avevo chiesto ad una ragazza alta 1.62m di farmi da modella mettendole un drappo 105×206. Nelle sculture io uso sempre la numerologia della Kabbalah, quando lavoro nella scultura metto incensi, lavoro nella musica e spesso recito dei mantra. Il mio approccio è questo: sono convinto che tutto è materia, tutto è onde, tutto è percezione.

Me la prendo con il materiale che non riesco a plasmare fino a pensare di rinunciare a questa impresa: forse è un segno, è una questione intellettuale che deve rimanere per me!

E allora abbandoni il tuo progetto?

La modella mi consiglia di andare in un bosco per raccogliere le idee e ritrovare me stesso, seguo il suo consiglio e vedo un tronco leggermente inclinato e questo lo interpreto come un segno.

Il mio intento era interpretare le tre Maddalene sempre per un discorso legato alla numerologia. Poco prima ero stato invitato da una ragazza ad assistere al suo matrimonio mistico: è diventata suora di clausura. Nella ritualità della canonizzazione vengo colpito dalle posture usate durate la celebrazione, posture scomode: una leggermente inclinata in avanti, l’altra a novanta gradi, l’altra inginocchiata e piegata sul lato destro e l’ultima del completo abbandono a Cristo sdraiata per terra.

Vado nel bosco e ritrovo quella suggestione osservando un tronco; prendo quel legno arrivo in laboratorio e ritrovo la stessa misura 1.62m: la stessa altezza della modella che avevo chiamato qualche giorno prima, un altro segno!

Questo ti ha spinto a crederci nuovamente?

Ci riprovo, ma il provo non è stato pensato, è stato un gesto continuo, trovo una lamiera di rame avanzata, inizio a piegarla e inizia il processo creativo. Un continuo, durato 10 giorni e 10 notte senza sosta… son tanti!

Ricordo che il decimo giorno, sento di aver finito e finalmente le ho guardate tutte e tre

E’ stata una cosa istintiva, non ho mai pensato adesso cosa faccio, è venuto tutto in maniera naturale.

Tutte una serie di cose che sono venute una dietro l’altra, il giorno dopo le ho riguardate e sono rimasto, ho avuto la sensazione che quasi avessi visto il progetto di qualcun altro.

Non sto facendo il mistico, sto dicendo che alcune volte le cose vengon fuori da loro.

Cosa ricordi di quei momenti?

Ricordo pochissimo di questi giorni creativi, non riesco a spiegarlo. Le ho portate poi a brunire e ho cominciato a trattarle con un acido per poi spazzolarlo per poi bloccarmi. In tante foto diverse persone hanno riconosciuto volti e sguardi dappertutto nelle pieghe, la casualità delle forme porta di riconoscere qualcosa nella nostra voglia di rassicurazioni.

Faccio vedere le mie opere a diverse persone, specialmente al mondo religioso, per accertarmi di non aver fatto errori di interpretazione, per non essere blasfemo, e mi hanno incitato a far girare queste opere e a diffondere il loro messaggio.

Nasce il progetto di una mostra itinerante che ripercorresse il viaggio della Maddalena.

Abbiamo fatto la prova zero ad Asolo in una chiesa paleocristiana, negli occhi emozionati del prete locale ho avuto la conferma che attendevo. Si parte!  

Questo viaggio ora ha fatto tappa a Matera, nella chiesa del Purgatorio la performance interagirà con i quattro elementi della natura per ricreare una suggestione che coinvolga tutti i sensi.

La performance sarà visitabile anche sabato 26 e domenica 27 dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.

Vi invitiamo a partecipare per poterci emozionare insieme in questo viaggio fisico e introspettivo.

 

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