L'identità degli spazi
Ogni segno sul foglio diventa un’idea, diventa una soluzione che definisce un progetto che porterà la tua firma e darà identità ad uno spazio.
Molti progetti nascono da sensazioni ed emozioni percepite nello spazio, dai suoi punti di forza e dai suoi punti di debolezza, dalla destinazione d’uso, dallo “studio”empatico del committente.
L’estro del progettista viene messo a dura prova quando ci sono dei vincoli funzionali e logistici, ma quando, rare volte, si ha carta bianca, nascono e si realizzano poi progetti che senti tuoi, progetti che fanno parte di te, del tuo modo di vivere l’architettura e gli spazi.
La mia personale esperienza di cui vorrei raccontarvi in questo nostro appuntamento riguarda l’approccio progettuale che ho avuto con uno studio tecnico.
Durante la fase preliminare di sopralluogo, mi ritrovo in un ambiente di dimensioni planimetriche contenute, un ambiente, se vogliamo osare, “anonimo”, ma con del grande potenziale: due grandi vetrate nella zona di front office e un’altezza tutta da valorizzare.
Sin da subito ho iniziato a immaginare… nella mia mente si componeva lo spazio, proprio come accade nel gioco del tetris, tutto iniziava ad incastrarsi e a dare un’identità a quel luogo.
Le prime idee si trasformano in schizzi, poi in progetto, poi in render, definendo materiali e colori.
L’idea? Quella di giocare con le geometrie pure, far si che attraverso un mega elemento fosse riconoscibile l’identità di quel posto, sia quando fosse stato operativo che “a luci spente”!
Ho iniziato così a disegnare questo “soffitto basculante”, un punto focale, uno snodo tra area opertiva e area di riunione, un elemento catalizzatore di tutto il progetto.
Eleganza, leggerezza e particolarità sono state le parole chiave che hanno caratterizzato tutto il progetto.
A supporto di quelli che sono stati gli elementi estetici ho inserito gli elementi tecnici, adeguati, studiati nella loro posizione, tanto da assicurare dettagli illuminate e zone d’ombra.
Sono stati scelti con cura elementi con caratteristiche appropriate per garantire postazioni di lavoro confortevoli dal punto di vista illuminotecnico, proiettati sulle scrivanie, che in questo caso sono il palcoscenico.
Se mi volto indietro, dal progetto, alla fase di cantiere, alla realizzazione è passato un po’ di tempo, ma non posso smettere di provare le stesse emozioni di allora e non posso che ringraziare gli esecutori del lavoro per la pazienza e la padronanza del mestiere, ma prima di tutto i committenti che hanno dimostrato estremo entusiasmo e fiducia.
Giusj Lopatriello – Team OperaLuce – Illuminazione di interni